Remo Calcich e i Pugliesi nel mondo

REMO CALCICH E I PUGLIESI NEL MONDO

Fiera del levante 2016 Bari

La Puglia del 2016 è protesa al recupero culturale della comunità pugliese residente e di quella fuori dalla regione e all’estero.

Un territorio, quello pugliese che è dotato di una sensibilità intrisa di echi provenienti dall’altra sponda adriatica, la Grecia e la Spagna.

INCHIOSTRO PUGLIESE

Se le “Notti della taranta” si sono imposte  come la rappresentazione sonora di questa osmosi, in modo tale da essere incluse come il più grande evento musicale popolare della “World music”, “Inchiostro pugliese nel mondo”, ne costituisce il risvolto letterario perché presenta i libri sulla Puglia scritti da pugliesi nel mondo non soltanto sul territorio della regione ma al livello nazionale ed internazionale.

ITALIANO CON LA CODA

Mercoledì 14 settembre Remo Calcich autore di “Italiano con la coda” ha presentato, nello spazio riservato alla “internazionalizzazione”   un “viaggio autobiografico dalla guerra al comunismo di Tito alla crisi dei Balcani, fino ad approdare in terra brindisina con l’esperienza dura del campo profughi”.

Il libro esprime l’orgoglio dell’autore che esule dall’Istria, non soltanto è stato accolto ma, anche forgiato da una cultura, quella pugliese, che lo ha proiettato nel mondo sì, come emigrante,  ma in grado di competere in società tese al primato della modernità.

UN PUGLIESE NEL MONDO

L’autore durante la conferenza ha preannunciato la prossima pubblicazione in ebook di “Un pugliese nel mondo – good morning Londra” che prosegue la narrazione di “Italiano con la coda” e racconta la sua significativa esperienza che anticipa l’odierna emigrazione di formazione.

Costretto nella primavera del 1964 , dopo il conseguimento della laurea a partire per l’ignoto “allo sbaraglio” senza denaro o appoggi ed approdare nella “Swinging Londra” una metropoli che agli inizi degli anni sessanta era il punto di riferimento di questa rivoluzione culturale.

Le nuove generazioni cosmopolite introducevano nella società londinese una nuova musicalità, nuove mode e una sensualità e una sessualità libere.

Un rivolgimento che continua a diffondere i suoi contenuti e che condiziona, tuttora, i rapporti sociali nel mondo occidentale.

L’autore ritorna in Puglia nell’autunno del 1964 ed è costretto ad emigrare, definitivamente, dalla Puglia.

Sarà a Roma  alla fine del 1964 , inserito, a  ventiquattro anni  nell’I.C.E. (Istituto per il Commercio con l’Estero) considerato lo strumento più efficiente delle istituzioni diplomatiche italiane.

Assumerà incarichi di grande responsabilità quando si  misurerà con le problematiche dei paesi decolonizzati del Commonwealth e i lavori italiani all’estero.

Nonostante questa attività professionale estremamente brillante sarà costretto da uno stipendio non adeguato per condurre una vita dignitosa a dimettersi e a cambiare attività.

A ventisette anni, nel 1967 , approderà a Milano alla direzione generale di uno dei colossi della grande distribuzione: Rinascente-UPIM-Sma .

Sarà prescelto non soltanto per l’esperienze professionali  fino allora maturate.

Il suo capo diretto, al terzo posto nella gerarchia aziendale, lo sceglierà tra decine e decine di candidati per la sua preparazione umanistica ; quella che i suoi professori pugliesi gli avevano donato.

Tra il 1967 e il 1970 , nel periodo milanese, lo status di emigrante gli peserà enormemente.

Il tumore incurabile che colpirà la madre in una lunga agonia e la morte del patrigno lo costringeranno ad un pesante pendolarismo tra  Milano e Taranto.

A partire dagli anni settanta, accompagnato dalla sua “compagna della vita” olandese , incantata dal fascino di una terra magica, ritornerà frequentemente in Puglia.

Con un “Pugliese nel Mondo” l’autore  considererà, il suo “partire” giovanile anche un “tornare”.

In retrospettiva il suo andar via non è stata una fuga.

Ha anticipato quella visione europea e cosmopolita acquisita dalle avanguardie delle nuove generazioni pugliesi proiettate al di fuori della regione, partite con l’intenzione precisa di non recidere le radici e decise a non sentirsi espulse dalla comunità pugliese.

L’autore quando ritorna non pretende, anche se ne è fortemente tentato, di ritrovare integralmente la Puglia magica della “memoria dell’anima”.

Gli basta cogliere quella “specificità pugliese” indelebilmente impressa nel suo immaginario, diversità che continua a caratterizzare il territorio, nonostante che la modernità e l’emorragia dell’emigrazione l’abbiano in parte intaccata.

MEMORIE DIVISE E CONDIVISE E COLLABORAZIONE INTERADRIATICA

L’incontro con il prof. Vito Antonio Leuzzi, direttore del ”’Istituto pugliese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea”, ha stimolato l’autore a completare la sua terza opera: un saggio che esamina le conseguenze di un secolo di odio , di intolleranza che hanno compromesso un clima secolare di collaborazione tra le due sponde adriatiche.

“Memorie divise e condivise- collaborazione interadriatica” rivaluta, inoltre, le esperienze positive del passato e riconosce nella progettazione europea interadriatica uno strumento per creare uno spazio comune di prosperità.

L’autore, reduce da un esperienza maturata nel coordinamento dei progetti europei interadriatici, si raccorderà nell’elaborazione finale con il dipartimento “International cooperation”, della regione Puglia, per contribuire al processo di integrazione europea e alla valorizzazione dell’apporto delle diverse comunità che popolano il mondo adriatico.

 

 

Category: Puglia, Remo Calcich

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- 5 Ottobre 2016