Incontri
Di seguito le manifestazioni ed i luoghi dove poter incontrare Remo Calcich:
14 febbraio 2020
CONFERENZA AD ACQUAVIVA DELLE FONTI
Il dr Beppe di Vietri nell’ambito della rassegna “Io non dimentico” ha presentato il 14 febbraio 2020 alle ore 19.00 nella Sala G. D’Ambrosio Angelillo, Remo Calcich e la sua produzione letteraria.
L’autore scaraventato nel 1947 dall’Istria in un campo profughi del brindisino vivrà il dramma di esule istriano e in una terra, la Puglia travolta da un dopo-guerra drammatico.
A partire dall’estate 1943 l’occupazione alleata, l’accorrere di migliaia di sbandati, soldati e partigiani jugoslavi; dell’armata antisovietica polacca e di ebrei intenzionati a raggiungere la Palestina, costituiranno il quadro di una Puglia in preda della prostituzione, della fame, ostaggio di un ex nemico, deciso ad affermare il suo dominio.
Nella seconda metà degli anni ’40 sarà percorsa da fremiti rivoluzionari.
Le masse contadine deluse perché private di un riscatto che ritenevano alla loro portata, si battevano per l’occupazione e la coltivazione del latifondo.
Il fallimento di queste aspirazioni si trasformarono negli anni ’50 e ’60 in un emigrazione che avrebbe cambiato antropologicamente la società pugliese.
Gli esuli istriani, sradicati dalla loro terra, saranno rinchiusi in lager come quello di Altamura.
La Puglia del 2020 nel recupero del suo percorso storico si propone l’”obiettivo” di promuovere la conoscenza dei luoghi legati agli accadimenti che hanno segnato la storia del novecento”.
A questo proposito ha costituito il Comitato “Campo 65” per il recupero e la valorizzazione del campo profughi di Altamura-Gravina nato durante il secondo conflitto mondiale da campo di prigionieri alleati in luogo di addestramento per le milizie jugoslave.
A partire dal 1950 sarà un enorme campo profughi.
L’area di 36 ettari a ca. 6 chilometri da Altamura, in mezzo ad una landa desolata e sorta come una struttura gestita dal Ministero della Guerra era, poi, diventata nel febbraio 1951 proprietà del Ministero degli Interni per volontà di Mario Scelba, detentore di un potere assoluto nelle Murge pugliesi.
La prefettura di Bari emanazione di questo potere gestì il campo con criteri militari tramite il generale Rizzoglio.
Fin dall’inizio, fu considerato un entità territoriale militare sottoposta a regime carcerario.
Gli esuli istriani doppiamente cittadini italiani per aver manifestato con l’”atto di opzione” la volontà di continuare ad esserlo furono considerati “slavi dolci” in contrapposizione agli “slavi duri” jugoslavi, presenti in altri campi.
Hanna Arendt segnala come gli storici europei compiacenti abbiano lodato i loro governi per aver internato masse di disgraziati, vittime del secondo conflitto mondiale.
L’opinione pubblica italiana del dopoguerra, si è disinteressata di questa realtà esecrabile gestita da governi post-bellici considerati democratici.
Altamura può diventare la sede per la costituzione di una fondazione che ricordi i 106 campi profughi del dopoguerra.
Le risorse finanziarie da utilizzare per il campo pugliese potrebbero provenire anche da altre regioni interessate a ristabilire verità storiche come Toscana (Laterina), Piemonte (Tortona), Friuli-Venezia-Giulia (Trieste), Campania (Capua), Sardegna (Fertiglia), Liguria (La Spezia) ecc..
Il campo di Altamura dotato di strutture adeguate per accogliere convegni internazionali potrebbe diventare il luogo idoneo per la ricomposizione delle “memorie”.
All’incontro di Acquaviva ha partecipato una delegazione de Altamura che ha presentato uno studio preliminare da cui si ricava una determinazione ed una metodologia idonee per realizzare la trasformazione di “Campo 65” in un luogo che possa ospitare covegni nazionali ed internazionali.
Giovanni Ventura, colonnello del settimo reggimento dei bersaglieri, ha ribadito la volontà dell’esercito italiano di trasformare la struttura militare di Altamura, in un monito di pace, di convivenza tra i popoli.
10 febbraio 2019
GIORNATA DEL RICORDO A SANTARCANGELO
All’interno del borgo malatestiano, Santarcangelo ospita il Museo Storico Archeologico: sintesi della storia di una comunità in grado di esprimere un identità tra le più evidenti e stimolanti delle Romagne.
In collaborazione con la Fondazione Focus, il dr Pierangelo Fontana, il comitato anti-fascista di Santarcangelo ha ritenuto opportuno ospitare, il 10 febbraio 2019, Remo Calcich autore di “Italiano con la coda” e “Requiem per il popolo istriano” definita dall’ A.N.P.I. un opera “finalmente corretta e rispettosa della verità storica relativa alle vicende dell’Italia nord-orientale”.
La conferenza ha coinvolto istituti culturali, enti pubblici, e associazioni del territorio tra questi l’A.N.P.I. locale in prima linea nel manifestare un anti-fascismo rinnovato e composto da giovani.
A rappresentare questo nucleo di ca. 200 componenti era presente il suo vice-presidente, Roberto Zamagna.
A dialogare con Remo Calcich, il dr. Luciano Natalini, coordinatore di progetti Interadriatici tesi a superare concretamente e, in prima linea, il “muro d’odio” esistente attualmente tra le genti delle due sponde adriatiche, già unite da secoli.
Il professor Francesco Succi dell’Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea di Rmini, conoscitore della storia plurisecolare del “melting pot” istriano e della sua sintesi culturale, ha affiancato l’autore .
La comunicazione dell’evento culturale per merito del dr. Luca Ramponi non si è limitata a centri di élite culturale , ma è penetrata e diffusa nel circuito popolare di Santarcangelo (vedi manifesto).
Ha aperto l’incontro la sindaca Alice Parma che ha chiesto ai presenti un minuto di raccoglimento in memoria di tutte le vittime provocate dal fascismo.
Dopo aver rilevato di essersi accostato, fin dal 1982 al dramma del popolo istriano Natalini ha presentato l’autore e “Requiem” evidenziando come nel racconto di Calcich non siano presenti le “scorie” del revanscismo.
Tutto questo lo ha portato, partendo dalla fine del primo conflitto mondiale, ad analizzare l’evolversi di una politica fascista che puntava alla “pulizia etnica” della comunità giuliana(italianizzazione forzata dei cognomi slavi, assoluto divieto dell’uso della propria lingua, fino ai campi di concentramento durante il periodo di occupazione.
Successivamente Succi ha invitato l’autore a definire il “melting pot” istriano composto da influssi culturali latini, slavi e tedeschi.
L’irredentismo per Succi, nella sua forma nazionalistica, diventò uno strumento dirompente in un epoca sconvolta dai nazionalismi e in una società complessa come quella dell’Italia nord-orientale.
Succi, nel corso dell’incontro ha chiesto all’autore di spiegare il “Leitmotiv” della sua produzione letteraria: le motivazioni dell’esodo e l’accoglienza in Italia degli esuli.
L’argomento ha spinto alcuni presenti ad interagire.
Natalini spinto da un senso di “pietas” ha raccolto le testimonianze sofferte di alcuni esuli da cui risultava una verità sofferta che “fa dell’esule, un esule per sempre” alla ricerca di un qualcosa che ha perduto, ma che domina tutto il suo essere.
In terra di Romagna l’epilogo di un incontro dallo spessore culturale consistente non poteva non concludersi che con un “tocco emotivo”.
11 ottobre 2017
REQUIEM PER IL POPOLO ISTRIANO AL “ CAFFE LETTERARIO” di PALAZZO TE
Remo Calcich autore di “Un pugliese nel mondo” e “Goodmorning Londra” presenterà a Mantova, mercoledi 11 ottobre 2017 al “Caffe Letterario” di Palazzo Te “Requiem per il popolo istriano”. In quest’opera da esule istriano e antifascista, al termine del suoi percorso, individua le responsabilità di coloro che hanno “liquidato” il popolo istriano, il suo popolo. La diaspora ha coinvolto oltre 200/250 mila autoctoni istro-fiumani dispersi , in piccola parte, in Italia, ma sopratutto nel mondo. I “rimasti” in Istria e a Fiume una piccola comunità di ventimila persone, in via di estinzione, si sostiene soltanto con la sua cultura.
24 maggio 2017
Remo Calcich autore di “Un pugliese nel mondo – goodmorning Londra” presenterà la sua opera a Mantova, mercoledi 24 maggio 2017, al “Caffè letterario” di Palazzo Te. La collocazione prestigiosa della presentazione dà risalto ad un opera che descrive il fenomeno dell’attuale emigrazione giovanile.
UN PUGLIESE NEL MONDO – GOODMORNING LONDRA
L’autore nato a Pola in Istria è stato esule fin dal 1947 in un campo profughi di Brindisi. Descrive la sua adolescenza e la sua giovinezza a Brindisi, a Taranto in una Puglia “magica” in “Italiano con la coda”. La Puglia lo formerà culturalmente. Si laureerà a Bari, nel 1963. Come centinaia di migliaia di giovani italian emigrerà. Lo farà non soltanto perché si renderà conto dell’impossibilità di inserirsi professionalmente in modo adeguato nel territorio, ma anche per migliorare le proprie conoscenze linguistiche e confrontarsi con sistemi formativi di più alto livello. In sintesi: per realizzare un proprio progetto di vita e professionale. Vivrà la “Swinging London” e successivamente, la Roma della “Dolce Vita”. Non dimenticherà la Puglia. Per l’autore il partire è stato anche un “tornare”. Anticiperà, come descritto nella sua opera, quella visione europea e cosmopolita acquisita attualmente dalle avanguardie delle nuove generazioni italiane proiettate al di fuori della regione.
26 novembre 2016
Premio Letterario del Tacco – Padova
“Alla manifestazione sarà presente come ospite, Remo Calcich, esule istriano proiettato in Puglia, a Brindisi, nel lontano 1947 ed autore di “Italiano con la coda” dove è evidente l’orgoglio di essersi formato nella cultura pugliese. Nel 1964, dopo la laurea conseguita all’università di Bari partirà per Londra ed inizierà il suo percorso di “Pugliese nel mondo”.
Sarà il desiderio di realizzarsi e di trovare nel mondo londinese quello che la Puglia non era in grado di dargli. La sua seconda opera: “Un pugliese nel mondo – Goodmorning Londra”, descrive come l’autore abbia anticipato quel flusso migratorio pugliese di emigranti che, nella maggioranza dei casi, sarà spinto a partire dal desiderio di realizzarsi.
Un utile e divertente lettura per i “Pugliesi nel mondo”, per coloro che dopo la partenza si impegnano per un ritorno desiderato ed indolore. “
3 maggio 2016
Caffè Letterario “Salardi” – Mantova
Per il secondo appuntamento con Mantova capitale della cultura 2016 al Caffè Letterario “Salardi”
Quartiere Palazzo Te, martedì 3 maggio 2016 alle ore 18.00 Remo Calcich presenterà “Italiano con la coda”.
24 aprile 2016
Feltrinelli – Padova
Il 24 aprile 2016 “notte di inchiostro di Puglia” dalle ore 17.00 alle 19.30 le librerie, i caffè letterari , le associazioni culturali pugliesi si trasformeranno in “fortini letterari”.Questo movimento culturale, alla seconda edizione , sarà presente non soltanto nel territorio pugliese ma, in quello nazionale ed internazionale con lo scopo di promuovere la lettura/cultura.L’Associazione Pugliesi Padova promuoverà alla Feltrinelli del centro “Giotto” di Padova “Italiano con la coda” di Remo Calcich.
L’opera che ricorda la “magia pugliese” ripercorre le emozioni dell’ autore che nascono da un passato denso di fascino e si snodano nei luoghi, nei sapori e nella musica pugliesi.
Comunicato stampa in pdf
8 aprile 2016
Prato della Valle – Padova
Venerdì, 8 aprile 2016 ore 17,30 a Palazzo Zacco, presso il Circolo Unificato dell’esercito, Remo Calcich presenterà il suo libro “Italiano con la coda” all’associazione PUGLIESIPADOVA all’interno del ciclo La Puglia dell’Accoglienza.
Comunicato Stampa in pdf
LOCANDINA PUGLIESIPADOVA
11 febbraio 2016
Quistello – Mantova
L’ 11 febbraio 2016 a Quistello (Mantova) ore 15.00, a pochi chilometri dallo storico monastero di San Benedetto Po che ci ricorda Matilde di Canossa, verrà rievocato l’Esodo giuliano e presentato “Italiano con la coda”.
10 febbraio 2016
Teatro Bibiena – Mantova
Il 10 febbraio 2016 alle ore 17.30 in occasione del “Giorno del Ricordo” verrà presentato “Italiano con la coda” nel magnifico teatro “Bibiena” a Mantova inaugurato nell’autunno 1779 dal concerto di Wolfgang Amadeo Mozart, non ancora quattordicenne.
Scrisse Leopoldo Mozart il padre del musicista alla moglie: “vorrei che tu avessi visto il teatrino di questa accademia. Non ho mai veduto in vita mia niente di più bello in questo genere”.
9 novembre 2015
Manifestazione al Puglia Club Trieste
Il Puglia Club Trieste nato come luogo di incontro della cultura pugliese con Trieste proporrà “Italiano con la coda “ di Remo Calcich, nella sua sede. Il club intende valorizzare la sintesi evidente tra la cultura di un mondo istriano martoriato e in fuga e quello pugliese che immediatamente dopo il secondo conflitto mondiale e, nonostante la sua povertà, accolse centinaia di migliaia di diseredati, fra cui una piccola porzione di giuliano-dalmati. Egli a Brindisi in un chiostro dei templari impara il latino e immediatamente dopo l’italiano. La sua provenienza e la diversità esotica non costituiscono un problema. Successivamente in altri luoghi, al di fuori della Puglia sciovinisti e razzisti , imparerà che essere “un italiano con la coda” costituisce un marchio indelebile. Nella “magica Puglia” i suoi riferimenti saranno Federico II, Omero, Lucrezio, Di Vittorio, e quel mondo contadino alla ricerca di riscatto e costretto ad emigrare e a lasciare la sua terra. L”opera è un riflesso di quei ricordi dei primi anni trascorsi in una “stanzia istriana” che rivela tutto il suo degrado e la miseria riprodotta sulla copertina. Racconta, inoltre, la sua adolescenza pugliese quando i suoi insegnanti determinati sensibili furono capaci di trasmetterli una cultura nello stesso tempo antica e propedeutica per affrontare le sfide del mondo. La sintesi delle due culture gli provocherà una visione storica dove il mondo subalterno diventa vittima di scelte criminali compiute da poteri sfuggenti ed irresponsabili.
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